Intervista a “Ustratunieddu”

Oggi pubblichiamo l’intervista a Salvatore Siragusa, già deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana appena conclusa, fra le fila del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Dei Normanni.

Membro storico del MoVimento 5 Stelle a Bagheria, nella sua attività parlamentare è stato parte della 1° Commissione Affari Istituzionali, presentando 10 disegni di legge di cui uno, “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 1976 n. 35 “, è diventato, con la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n° 28 del 11 luglio 2014, legge della Regione Siciliana.

Il taglio alle indennità, così come promesso durante la campagna elettorale del 2012, ha comportato una restituzione di circa 250.000€ dei propri stipendi, che sommati ai suoi colleghi di Movimento, hanno consentito la realizzazione della Trazzera di Caltavuturo e di altre opere socialmente utili.

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– Province Sì o No? Se no, quale sistema adottare per suddividere le competenze?

Il programma del M5S prevede l’abolizione delle province, così come sono strutturate oggi. Quando all’inizio della passata legislatura si è affrontato il problema il M5S, nella mia persona e insieme all’On. Cappello, ha presentato un progetto di riforma serio e dettagliato che seguendo quanto stabilito dallo statuto siciliano avrebbe restituito realmente i liberi consorzi di comuni rifondando profondamente l’ente di secondo livello.

Attraverso una rassegnazione di risorse, personale e competenze lo avrebbe reso più snello ed economico ma soprattutto più vicino ai cittadini, garantendo in primis i livelli occupazionali e quindi delle reali economie di scala. La storia ci ha raccontato invece che tutto è andato in maniera completamente diversa ed oggi ci troviamo con un ente di secondo livello non in grado di adempiere realmente alle sue funzioni, con una situazione economica drammatica che porterà, quando il M5S governerà, a recuperare le professionalità, le competenze e le risorse economiche per garantire che i servizi offerti dalle province vengano effettivamente resi.

– Inceneritori si o no? La sua posizione sul problema rifiuti in Sicilia.

Il MoVimento 5 Stelle è femamente contrario alla presenza di inceneritori sul territorio siciliano. I rifiuti, così come stabilito dalla Direttiva 2008/98/CE, vanno diversamente valorizzati adoperandosi prima di tutto di pratiche come la riduzione, il riuso e il riciclo degli stessi. Non è in alcun modo accettabile, al giorno d’oggi, l’incenerimento dei rifiuti che comporta emissioni elevate di diossina  in atmosfera per i cittadini, con conseguenze sulla salute, e che non risulta sostenibile né dal punto di vista economico né ambientale.

Villa Santa Teresa: il suo impegno per salvaguardare questo bene prezioso nel territorio quale sarà?

Villa Santa Teresa rappresenta una risorsa indispensabile e insostituibile per il nostro territorio. Deve necessariamente essere inserita, con metodi e modi che la legislazione vigente ci consentirà, all’interno della gestione pubblica del sistema sanitario nazionale. Proprio su questo argomento mi sono battuto durante la legislatura passata, presentando una mozione e un ordine del giorno che è stato accolto dal governo. Il nostro comprensorio ha bisogno, oggi come mai, di strutture sanitarie adeguate in quanto quelle esistenti, soprattutto a causa della loro frammentazione non sono in grado di garantire un adeguato accesso alle cure ai cittadini bagheresi e dei paesi limitrofi. Continueremo la nostra battaglia per far sorgere a Bagheria, insieme a Villa S.Teresa, un polo unico sanitario in grado di offrire servizi adeguati in relazione alle esigenze del nostro territorio.

– Fiume Eleuterio: sappiamo tutti che l’inquinamento del nostro mare è dovuto principalmente alla foce del fiume Eleuterio dove l’inquinamento e gli scarichi abusivi provenienti da altri comuni confluiscono finendo per inquinare la nostra bella Aspra e rendendo impossibile il recupero della Playa. Che posizione intende assumere in merito?

Anche questo è stato un tema ampiamente affrontato in questi cinque anni trascorsi all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana attraverso numerose interrogazioni. Il problema della depurazione in Sicilia è uno dei problemi più impellenti da portare a soluzione. Lo si potrà risolvere solo attraverso una seria politica di investimenti e di controlli che non sono mai stati messi in atto negli ultimi anni. Non basta la buona volontà delle amministrazioni comunali ma è necessario l’impegno del governo regionale.

– Acqua pubblica o Acqua privata? La scorsa legislatura tra i vari problemi insoluti ci ha lasciato senza una legge sull’acqua. La sua posizione.

Nel 2011 vi fu un referendum che ha sancito la volontà dei cittadini italiani di una gestione pubblica dell’acqua. La volontà popolare è stata disattesa per tutelare interessi privatistici nella gestione di un bene primario come l’acqua. Il Movimento 5 stelle metterà fine a tutto ciò e farà rispettare la volontà popolare.

– Turismo: la crisi internazionale sta portando in Sicilia un flusso di turisti maggiore. Cosa deve fare il futuro governo per sfruttare questo importante momento storico e mantenere ed accrescere i flussi creando sviluppo nel territorio?

L’obiettivo primario è mettere a sistema la vocazione turistica della nostra isola, per far si che ciò accada non basta dire che la Sicilia può vivere di turismo. Occorrono una serie di interventi che vanno dalla gestione ottimale del sistema dei rifiuti, alla realizzazione di infrastrutture adeguate per i collegamenti interni fino ad una capillare campagna di promozione internazionale della nostra isola che permetta che questi flussi, oggi sporadici e casuali, siano fidelizzati e intensificati.

– Statuto speciale: qual è la sua posizione in merito all’applicazione dello statuto speciale siciliano?

Lo statuto siciliano va tenuto e applicato a tutela e garanzia dei siciliani e non per assecondare le richieste dello stato centrale. Non possiamo comportarci come Crocetta nel recente passato che ha rinunciato a più di 5 miliardi di euro di contenziosi in cambio di un piatto di lenticchie. Gli articoli 36 e 37 non sono stati scritti tanto per occupare inchiostro ma per essere applicati.

– Precari: la Sicilia conta una quantità di precari che da anni sperano in una stabilizzazione, mai nulla è stato fatto per loro e i Comuni vivono un momento storico in cui è diventato particolarmente difficile stabilizzarli tutti. Come intende affrontare il problema?

E’ giunto il momento di spezzare il legame, spesso perverso, che lega il lavoro ed in particolare quello precario, alle vicende politiche. Siamo perfettamente consapevoli dell’importanza che i precari degli enti locali hanno all’interno delle piante organiche. Occorre dunque prevedere, nel rispetto della costituzione e della normativa vigente ma soprattutto con il coinvolgimento diretto del governo nazionale un piano che preveda il completamento delle piante organiche dei comuni anche attraverso meccanismi di stabilizzazione dei lavoratori precari.

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