Parco archeologico di Solunto: Un patrimonio da valorizzare

I Siti Archeologici della nostra isola rappresentano un fattore fondamentale di sviluppo per il territorio che li comprende, e per l’intero indotto turistico come volano dell’economia della Sicilia.

L’aspetto rilevante dei numerosi Siti siciliani riguarda il tema della gestione delle risorse archeologiche che, nel contesto dello sviluppo territoriale, siano integrate nelle politiche di sviluppo locale. Quindi non solo logiche di conservazione del patrimonio ma anche gestione del territorio nella prospettiva dello sviluppo sostenibile.

Nelle politiche di valorizzazione dei parchi è necessaria la sinergia tra risorse storiche, architettoniche, paesaggistiche, artigianato, prodotti agricoli, tradizioni, infrastrutture di accessibilità e di accoglienza.  Ciò a cui invece assistiamo per quanto riguarda i parchi archeologici siciliani è un quadro a dir poco caotico. Soprattutto per quello che riguarda i parchi in via di istituzione, perimetrali, ma di cui l’iter non è stato portato a termine.

Un “Consiglio regionale dei Beni culturali e ambientaliche dopo quasi un decennio di assenza, nella sua riformulazione attuale dei componenti sembra obbedire più a logiche politiche che ad istituzione tecnico scientifica di supporto e di indirizzo.
Nello specifico, durante un sopralluogo presso il sito archeologico di Solunto ho potuto constatare gli effetti che produce un quadro Istituzionale siciliano poco attento ed allo stesso tempo confusionario sulla gestione dei parchi.

Carenze generalizzate come; assenza di guide cartacee o informatiche, segnaletica e illuminazione, servizi igienici esclusivi per i visitatori. Per il visitatore straniero, totale mancanza di audio-guide, niente interpreti, niente cataloghi multilingue. Mancanza di strutture che permettano la fruizione del sito ai diversamente abili. Immobili asserviti al sito archeologico, sia amministrativi, sia del personale, mostrano in gran parte evidenti situazioni critiche, sia nella manutenzione ordinaria che in quella straordinaria.

Le gravi lacune nella gestione del Parco archeologico di Solunto, come di altri siti in Sicilia, ledono l’immagine della regione Siciliana stessa, etichettata spesso come esempio di inefficienza. Ritenendo i parchi un attrattore turistico di primaria importanza per la Sicilia, economicamente e culturalmente, ho ritenuto doveroso presentare un’interpellanza parlamentare alla Assemblea regionale Siciliana invitando l’assessore ai Beni Culturali ed Identità siciliana a dare risposte immediate alla criticità su espresse.

Ritengo sia fondamentale una rivisitazione delle prerogative di autonomia dei direttori dei parchi affinché possano affrontare con più incisività le problematiche e la programmazione.

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