Intervista al Gazzettino di Sicilia

“Possiamo dire con fierezza di essere l’unica opposizione all’Assemblea Regionale siciliana”. Non ha dubbi Salvo Siragusa, deputato pentastellato al suo secondo (e ultimo, ci tiene a sottolinearlo) mandato a Sala d’Ercole. I coltelli affilati, lo scontro fratricida in casa Pd hanno mandato in frantumi il progetto di una rappresentanza istituzionale che invece è evaporata in una fumata nerissima. A vantaggio dei Cinque Stelle, che portano invece a casa il risultato di Giancarlo Cancelleri eletto vicepresidente di Palazzo dei Normanni con 27 voti, sette in più rispetto alla somma dei deputati pentastellati. Gli stessi voti, verosimilmente, che in casa dem erano stati indirizzati verso Nello Dipasquale alla presidenza dell’Assemblea.

Dunque siete l’unica opposizione?
“Questo è chiaro fin dal giorno dopo delle elezioni. Già con l’elezione di Gianfranco Micciché abbiamo visto il quadro, con Sicilia Futura che più che svendersi ha scelto proprio di regalarsi al centrodestra”.

A questo secondo giro avevate messo in conto i voti del Pd?
“No, non c’è stato nessun accordo. Probabilmente una parte del Pd capisce che deve esserci un’opposizione responsabile. Dal canto nostro abbiamo sempre e soltanto chiesto un riconoscimento istituzionale del nostro ruolo”.

Quindi non avevate previsto che sarebbero arrivati più voti dei vostri 20.
“Evidentemente ci sono dentro il Pd delle dinamiche interne che vanno in direzioni opposte. Con una fetta del partito che ha chiaro il valore dell’opposizione e un’altra parte che, come per Sicilia Futura, sceglie appunto di regalarsi più che svendersi, considerato che i 4 voti del Pd sono stati assolutamente ininfluenti ai fini dell’elezione di Micciché”.

Voi, intanto, siete determinati a portare avanti il secondo mandato all’opposizione.
“Il ruolo dell’opposizione in un Parlamento è fondamentale. C’è chi governa e si assume la responsabilità delle proprie scelte e chi invece viene chiamato dagli elettori a controbattere, con gli strumenti propri della democrazia. Non senza tentare di portare avanti le proprie idee. Se dopo appena tre sedute c’è già un pezzo di opposizione che si avvia a diventare un pezzo di maggioranza, è chiaro quale sarà l’andazzo”.

Voi che tipo di opposizione sarete?
“ Noi porteremo avanti il nostro compito con dignità istituzionale, valutando di volta in volta le singole proposte del governo e avanzando dal canto nostro le controproposte. Abbiamo già dimostrato rispetto per le Istituzioni votando Margherita La Rocca Ruvolo. Sono convinto che se anche la maggioranza avesse avanzato il suo nome, sarebbe stata eletta con una maggioranza diversa”.

Cosa vi aspettate da questa legislatura?
“Sono convinto che ne vedremo delle belle. Se già adesso per l’elezione delle cariche istituzionali devono arrivare al sotterfugio, al disegnino nella scheda per dimostrare di non aver tradito, allora ne vedremo delle belle”.

Passata la delusione post elettorale?
“Delusione mi pare una parola grossa. Abbiamo sperato di vincere, è vero, ma alla fine siamo la prima forza politica della Sicilia, diciamo che è mancata la ciliegina sulla torta. Questi cinque anni hanno dimostrato che il Movimento è una forza credibile, che ha la capacità di governare e che presenta davanti agli elettori persone serie. Non siamo quell’armata brancaleone che qualcuno vorrebbe fare credere”.

State già lavorando al dopo Cancelleri?
“Già guardando alla sola Assemblea, ci sono nove ragazzi nuovi che si stanno inserendo nel gruppo, poi là fuori ci sono cinque milioni di siciliani… Avremo modo di trovare il nuovo Giancarlo, così come ci sarà un nuovo Siragusa o un nuovo Trizzino. La regola dei due mandati per noi è sacra e va mantenuta”.

Miriam Di Peri
Il Gazzettino di Sicilia

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